L'epitafio di Argo. Osservazioni sul lessico funerario in Hom.OD. 17.291-327
Resum
in Hom. Od. 17.291-327, l’episodio del riconoscimento di Odisseo da parte del cane Argo. Nei luoghi analizzati, la dizione omerica sembra essere debitrice di tradizionali formulari espressivi funerari e influenzare a sua volta alcuni carmi epigrafici di epoca successiva. Un’attenzione particolare viene dedicata a due passaggi significativi. Al v. 312 il cane è presentato come il sema vivente del padrone, mentre riguardo ai vv. 326-327 si avanza l’ipotesi che potessero essere percepiti dai fruitori come un ‘epitafio orale’ di Argo: vi si riconoscono un uso del verbo ἰδεῖν simile a quello reperibile in numerosi epigrammi funerari e altri elementi tematici e formali caratteristici delle iscrizioni tombali, analizzati nello studio.
Paraules clau
Odissea, Omero, epica, epigramma, epitafio, linguaggio funerario
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PDF (Italiano)DOI: https://doi.org/10.1344/AFAM2020.10.1.2
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