UNA MORTE GENERAZIONALE: VERSO L’INDIVIDUALISMO TONDELLIANO
DOI:
https://doi.org/10.1344/AFLC2018.8.14Resumo
L’opera di Tondelli, tutta concentrata nell’arco di un decennio, è la rappresentazione del suo mondo contemporaneo, a cui possiamo apporre l’etichetta della postmodernità. La musica rock, i fumetti di Andrea Pazienza, l’elettronica, le droghe, le radio libere, i cantautori e l’emergenza di una sottocultura di genere formano un’epica della quotidianità di una generazione che oscilla fra iniezioni di vitalismo e autodistruzione, tra l’euforia dei party e la nostalgia. L’intenzione del presente articolo è di trovare uno spazio in questa linea di studi tondelliani attraverso l’analisi dell’evoluzione ideologica dell’autore basata sulla lettura di tre opere cardinali: Altri libertini (1980), Dinner party (1985) e Camere separate (1989). Il primo romanzo ci offre una nuova forma di raccontare, un modello letterario di lettura rapida e vorace. Ma non solo. Il linguaggio diventa il protagonista dei testi e darà voce alla “fauna giovanile”, ossia a una poetica generazionale. Tuttavia, l’omicidio di Francesca Alinovi, nel 1983, segna una svolta profonda: le ceneri della fenice non sono più feconde e la funzione “resurrezione” non è più attivabile. Dinner party anticiperà la distruzione del gruppo attraverso una frattura che non ammetterà alcuna ricomposizione. Camere separate, nel 1989, dimostra la definitiva perdita del valore delle poetiche generazionali. La scrittura servirà, allora, per indagare se stessi e riaffermare l’individuo.
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